giovedì 6 giugno 2013

Tutto parla.. anche il corpo!

Leggendo qualche articolo qua e la mi sono imbattuta in questo link  che vorrei condividere con voi.
La frase che mi ha colpito di più è la riflessione fatta dal prof. Lorenzetti, che dice "...Il corpo diventa quindi uno strumento di comunicazione: esistono tatuaggi tipici che accomunano i membri di particolari corpi militari, i carcerati ma anche gli affiliati alle gang cittadine. Il corpo è materia malleabile e viene plasmato per costruire l’individuo sociale.” 
Questo trafiletto è dedicato soprattutto al discorso della chirurgia plastica e dei tatuaggi  che sono a volte usati per segnare un evento importante, una situazione sociale o uno stato d'animo.
Quante volte vi è capitato di fermarvi a guardare qualcuno e dire "ma come si veste?" (e non è una frase detta da Enzo e Carla di real time nel loro programma, ma una semplice considerazione di ciò che è "diverso" o "particolare" rispetto quelli che sono i nostri gusti) o anche pensare "certo che ci va coraggio a vestirsi così". 
Si è vero, ci va coraggio ad essere se stessi in una società bombardata dai media che rimandano ad un'immagine della ragazza sempre perfetta e che se non ha le curve messe al posto giusto non fa tendenza.
Invito a soffermarsi a guardare le persone che vi passano a fianco con gli occhi di chi è curioso di conoscere la storia dell'altro, di provare a giocare al "chissà cosa fa nella vita, chissà cos'ha vissuto, chissà qual'è la sua storia di vita", forse questo ci porterebbe a valutare le cose con occhio diverso. Il giudizio degli altri, soprattutto oggi, è così forte che spesso ci cuce addosso un abito che pensiamo essere nostro ma che sotto sotto, non ci fa stare tanto bene.
Domanda di riflessione  (che spero possa essere di stimolo per una riflessione personale):  quanto davvero fate ogni giorno quello che vi sentite? (e non parlo a livello di attività perchè sarebbe banale dire che preferireste essere al mare piuttosto che a lavoro). Mi riferisco soprattutto al vostro modo di porvi, al sorriso che fate anche quando siete arrabbiati o pensate "questo qui non lo sopporto proprio", quanto siete voi stessi?

Buon proseguimento :)

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